di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli Usa di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
O meglio, cosa significa questa scelta per lei, ma anche – vista la risonanza mediatica – cosa significherà inevitabilmente per migliaia di altre donne? O di uomini, visto che – è notizia di ieri - già qualcuno ha pensato bene di farsi togliere una prostata sana solo per prevenire eventuali insorgenze tumorali. Affronteremo questa analisi su vari piani – economico, scientifico, di comunicazione e spirituale - ma partiamo dall’inizio, o meglio, da un dettaglio non insignificante. Come è noto la Jolie si è sottoposta a doppia mastectomia perché la presenza di un gene difettoso, il BRCA1, a dire dei medici, la predisponeva a sviluppare un tumore al seno.
La notizia della scelta di Angelina è ‘strillata’ con tanto di foto a tutta pagina in copertina della nota rivista People, praticamente in contemporanea con l’annuncio ufficiale, nonostante che di regola la rivista venga ‘chiusa’ redazionalmente tre settimane prima di arrivare nelle edicole.
Mmmmh, qui c’è qualcosa sotto.
Diverse cose.
Ebbene, tutto sarebbe nato – secondo quanto ci è stato raccontato dalla stampa – da un test genetico, il BRACAnalysis, che avrebbe stabilito, nel caso della bella Angelina, una percentuale molto elevata (87%) di possibilità di contrarre un cancro al seno. Il test è stato brevettato dalla Myriad Genetics e ha un costo di circa 4000 dollari. Ma, guarda caso, il prezzo del titolo della Myriad Genetics (MYGN) ha avuto un notevole beneficio dall’outing della Jolie, oltre ad aver registrato incrementi di valore da oltre 50 settimane[1].
Ma questo è niente; se la Corte Suprema USA decidesse di approvare la BRACAnalysis, inserendola nel sistema sanitario nazionale, aprirebbe la strada a un business di migliaia di miliardi nei prossimi anni. Dunque azioni che salgono, profitti enormi per gli azionisti della Myriad Genetics, tutto da una decisione dell’attrice.
Coincidenza?
Guarda caso in ambienti ben informati si parla molto seriamente di far rientrare il test all’interno della famigerata ObamaCare…
Insomma una vera e propria ‘svendita’ della donna, travestita da ‘libera scelta femminile’ per meglio manipolare gli animi.
Poi c’è la questione dei geni.
Già, perché tutta la vicenda si basa sulla ricerca genetica.
La scelta di Angelina dunque di fatto alimenta il mostruoso trend che vede l’industria farmaceutica brevettare geni umani. Il 20% dei nostri geni è attualmente coperto da brevetti e intorno a questo business c’è un vorticoso giro di miliardi. Dunque se la Corte Suprema non appoggiasse questo test sarebbe un segnale gravissimo per tutte le aziende che lavorano su brevetti genetici e su tutti i test per il cancro e per molte altre malattie.
Un disastro inaccettabile per Big Pharma.
Come scongiurarlo?
I giudici hanno, infatti, poche settimane per decidere se i brevetti della Myriad Genetics sui due geni che possono identificare un aumento del rischio di cancro al seno e alle ovaie siano legali, considerando anche che il monopolio dell’azienda farmaceutica di fatto costringe a sborsare 4000 dollari per il test.
Guarda, guarda…
Ma c’è ancora dell’altro.
Anche la percentuale di rischio che la star indica come molla per la sua decisione di farsi asportare i seni è contraddetta dai fatti. In una ricerca importante[3] a cura di un ente governativo, il National Research Institute, si indicano valori per rischi di cancro al seno associati a geni BRCA1 nettamente inferiori a quelli pubblicizzati dalla Jolie e rilanciati dai media mainstream. Secondo questa ricerca, su 600 donne solo 1 avrà verosimilmente una mutazione BRCA del suo codice genetico e, anche per questa unica donna, il rischio di cancro al seno sarà del 56% e non del 78%, come sostenuto da Angelina Jolie. Considerando che il 13% di donne, anche senza la mutazione genetica, contrae cancro al seno, il rischio - secondo questa ricerca - interessa 43 donne su 100.
Come si vede le cose stanno ben diversamente da come sono state ‘strillate’ dalla stampa mainstream di tutto il mondo, diffondendo tra le donne il terrore del ‘brutto male’ e la falsa convinzione che solo togliendosi i seni, o l’utero, o entrambi, ci si possa salvare. Ora, noi da tempo ci siamo resi conto che la paura, il terrore, l’angoscia sono il principale mezzo con cui le masse vengono dominate dalle élite che governano il pianeta. La paura del terrorista, della guerra, della crisi economica, del cancro, rappresentano le modalità sempre maggiormente utilizzate dai media per rilanciare questo disegno mondiale di dominio assoluto sull’umanità.
Riflettiamoci bene; non vi sono che rarissimi casi di giornali o televisioni che si fanno delle domande, che non ‘rilanciano’ semplicemente la notizia così come è stata ‘battuta’ dalle agenzie di stampa.
Ma veniamo alla paura.
Oggi la paura è centrale nel nostro mondo.
Dopo gli evidenti esempi di paura instillata nelle masse prima con la war on terror a partire dall’11 settembre 2001 e poi con la crisi economica del 2008 (sette anni dopo) ora, avvicinandoci al compimento del nuovo settennio (2014) sembra si voglia aggiungere un nuovo capitolo a questa azione progressiva di paralisi delle forze della coscienza.
Dopo l’attacco alla sicurezza (terrorismo), l’attacco al benessere (crisi economica) ora abbiamo l’attacco alla salute a partire dal corpo umano, dai geni. Sul piano della genetica sta per iniziare una battaglia che trasformerà enormemente la nostra civiltà nei prossimi decenni. Interessi miliardari e disegni di potere sulla più intima essenza della corporeità umana rappresentano probabilmente il rischio maggiore che l’umanità a breve si troverà ad affrontare.
Su questo piano si gioca la stessa possibilità della libertà umana.
Per concludere, una breve riflessione sull’aspetto personale, karmico, di una scelta del genere. L’idea di asportare preventivamente un organo sano per paura che si ammali non è solo qualcosa di profondamente errato sul piano esteriore fisico-sensibile, ma è altresì un errore spirituale enorme.
Perché?
La guarigione è una crescita che noi dobbiamo alla malattia.
La malattia è anche un elemento karmico di cui dobbiamo tener conto; impedirne - con i soli mezzi esteriori – il manifestarsi non significa liberarsene. Anzi, vuol dire, di regola, farla ripresentare in forme anche peggiori. In ogni caso significa negare l’elemento spirituale presente in noi, riducendo il nostro essere alla sola parte fisico-sensibile.
L’essere umano viene così ridotto a meccanismo, a macchina, i cui componenti di base sono i geni. Manipolabili, brevettabili. Non vanno bene? Cambiamoli o, se è troppo tardi, togliamo gli organi a rischio; in fondo lo stesso trapianto di organi a cosa prelude? Alla ricerca dell’immortalità terrestre attraverso la sostituzione progressiva di organi invecchiati. Purtroppo chi guarda alla realtà non solo dal punto di vista materialistico, sa bene che una azione sul nucleo della vita effettuata senza moralità non potrà che rappresentare un disastro di proporzioni inimmaginabili.
Questo è allora il messaggio diffuso a milioni di donne dalla ‘scelta coraggiosa’ di Angelina: “cara amica, non v’è nulla di spirituale in te, nulla di sacro; non sei che una macchina. Ascolta chi ne sa più di te; le Corporation che speculano sulla parte più intima della tua corporeità, brevettando i tuoi geni. Scegli allora di contraddire la stessa saggezza del tuo corpo, mutilando, per paura, anche organi sani. Non guardare al destino con fiducia, ma alimenta l'ansia dentro di te; solo paura e angoscia ti potranno salvare”.
Una bella scelta, davvero.
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