Il cellulare altera il nostro cervello dopo 33 minuti

Fonte: Spaziomente *
Cari amici, recentissimamente alcuni ricercatori Finlandesi* ci confermano con una pubblicazione sul Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism(14 settembre, 2011; doi: 10.1038/jcbfm.2011.128) che l’utilizzo del telefono cellulare nuoce alla salute del nostro cervello. Dopo soli 33 minuti di conversazione telefonica, iniziamo a subire delle alterazioni nel suo funzionamento, ad esempio sulla concentrazione e sulla memoria. Tali alterazioni sono state osservate grazie alla tomografia ad emissione di positroni, o PET, che permette di ottenere informazioni di tipo fisiologico dell’area in esame. Ciò che è stato riscontrato è molto semplice: i campi elettromagnetici, sopprimendo il metabolismo del glucosio, lasciano le nostre cellule sfornite degli zuccheri di cui hanno bisogno per garantirci prestazioni cognitive normali, come il ricordo, l’apprendimento e il ragionamento. Molto prudentemente, i ricercatori non affermano altro, come ad esempio la corresponsabilità di tale esposizione verso disturbi di varia natura e gravità. Certo è che l’utilizzo compulsivo dei telefoni cellulari tanto bene non fa, basti pensare a quanto è stato scritto in merito al danno di tali dispositivi sui cervelli in crescita di bambini e ragazzi (tanto che il Consiglio d’Europa ha proposto di vietare gli apparecchi Wi-Fi, cellulari e cordless nelle scuole) o sulla fertilità (articolo comparso su La Stampa e scaricabile qui).
Per tornare alla Finlandia, possiamo dire che, come al solito, quella sopra esposta non sia una scoperta, quanto piuttosto una conferma. Le stesse informazioni vengono divulgate da anni da enti di ricerca più o meno noti (ne avevamo parlato qui): batti e ribatti, prima o poi ci entrerà in testa (speriamo al posto delle onde elettromagnetiche).

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